martedì 14 febbraio 2012

Marzo Poesia

Il Club Diavolo Rosso si trova in una lingua di terreno che lambisce tre province. 
Un’Associazione nata dalla grande passione per l’Arte dei suoi Soci Fondatori. 
E’ ubicato su di una terrazza di roccia naturale ombreggiata da grandi querce dal quale si può godere la visuale di un paesaggio pre-montano. 
In questo luogo di equilibrio e semplicità ricercata, la natura ispira il pensiero. 
Marzo sarà il mese dedicato alla sua prima espressione: 
la Poesia. 

17 presentazione “ Poesie dalla valle “ Alessandro Spinelli e Michela Turchi 
31 presentazione pubblicazione tratta dall'opera di Idillio dell'Era
^ Liriche dal Canton Ticino ^, Prof. Francesco Rossi
^ Bambola blu……...^    piccole storie, Lorella Nardi 


La poesia è uno dei ritratti più autentici e spietati della realtà e non una sua evasione, non ci racconta i fatti di cronaca ma ci dice come li viviamo, è la verità più vera perché è quella individuale. 
I poeti hanno spesso un cuore freddo dice Milosz, capaci cioè di raccontare la morte di un bambino rischiando di appassionarsi più per la bellezza dei loro versi che non per la morte del bambino pianta in quei versi. 
Ma anche grazie a questo cuore freddo riescono a dire il fondo della vita, rubando e diffondendo i fuochi latenti di tante verità insostenibili della nostra realtà quotidiana, e per questo spesso soffocate dalla vita organizzata. 

Questa breve introduzione al primo degli eventi che Paola ha messo in calendario con tanta passione, l’ho scritta dopo aver letto un articolo sul Corriere, facendolo anche un po’ mio perché capace di provocare. 

La mia poesia che non è poesia, è però almeno testimonianza di quanto sia appassionato al tema, cercando le varianti che più mi si appiccicano addosso, un po’ come lo zucchero filato al viso di un bambino, che non lo sa mangiare ma che gli piace tanto.

   Babbo


Ancorato al suo mare di sonno iniziò la fase di atterraggio, mettere giù il carrello nudo sul pavimento freddo risvegliò un pensiero assonnato di grinze, diventato poi cisposo narratore fuori campo dell'importanza di quella giornata nella sua vita. 
Affrontava la difficoltà stropicciata di raggiungere il bagno grazie all'esperienza maturata tra i lividi, messa a punto dal navigatore posizionato poco al di sotto delle ginocchia sbucciate. 
Il sorriso compiaciuto fu la pennellata con cui imbrattò lo specchio, sul quale incorniciò il quadro di quella consapevolezza felice per un appuntamento col destino tanto atteso. 
Si consegnò al gel, indispensabile come una dichiarazione di conformità nella lotta per la messa a norma dei suoi capelli color cemento. 
Rumori fastidiosi di autobus in lotte dure di traffico, rasero al suolo i ricordi incagliati nelle tristi periferie dell’adolescenza, riportando la sua attenzione sul ciuffo nel quale spesso le dita trovavano riparo dalla noia. L'inverno usava tagliargli il viso entrando a Firenze insieme all'Arno, mentre l'estate lo corteggiava tra i vicoli di San Frediano, cresciuto insieme al dolore per il padre morto mentre giocava all'asilo sotto un meraviglioso e profumato pergolato di glicine. 
Tanto sensibile da affittare l’intimità a una donna, la stessa inquilina che lo ripagava facendogli percepire l’essere uomo come una ruvidezza di fondo. 
Una dolcezza la sua che lo rendeva poco incline a viaggiare nel suo tempo, costretto com’era a masticarne i ruvidi dialetti maschili. 
Indossò i jeans scuri, una camicia bianca e prese un paio di Allen Edmonds dalla sua passione conservata con cura, abitate in sua assenza da forme di legno di cedro profumato. 
Nei dieci minuti rimasti rovistò tra le parole più adatte a quell'incontro, fino a quando l’emotività di cracker regalò il pianto che frequentava senza imbarazzi, abile sommelier nel riconoscere dalle lacrime i sentori del cuore. 
Scese le scale di corsa per andare a riempire quel vuoto, aprì il portone sulla strada mentre un auto sbandò sulla sua vita. 
Il freddo e il silenzio che lo schiaffeggiarono furono leniti dalla presa forte della mano di suo padre, finalmente ricongiunto all'unico ricordo di quando bambino lo accompagnava all'asilo sotto un meraviglioso e profumato pergolato di glicine. 

                             Gianni

8 commenti:

  1. Dopo la splendida introduzione di Gianni alla
    poesia, non posso che rendere pubblica,non senza
    con un filo di imbarazzo ( buttare fuori i propri pensieri più intimi non è semplicissimo )
    il mio primo scritto...che non sò se definirlo
    una vera poesia:

    PENSIERO

    ....percepisco sogni

    che si celano

    in castelli circondati da alte mura

    dove il sole non arriva



    ....percepisco specchi rotti

    di immagini riflesse

    che fungono da alibi inconsistenti



    ....percepisco la mancanza di coraggio

    a percorrere il fiume in piena

    e i tramonti tormentati

    dal vuoto silenzio



    ....percepisco cosa è entrato nel cuore

    e nella mente per non uscire più.



    Paola

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  2. La poesia apre le porte al Club Diavolo Rosso e sono davvero felice di poter partecipare a questo evento.
    Ho iniziato il mio viaggio nella scrittura poetica circa due anni fa. Era agosto e invece di essere al mare sdraiata sotto il classico ombrellone, me ne stavo seduta su una panchina (con l'afa e 40°) a leggere poesie di Prévert...Poi tornando a casa mi sono detta: anche io voglio scrivere poesie! All'inizio erano solo lamenti, poi piano piano la mia voce interiore ha modellato i primi “veri versi”.
    Perché scrivere in versi oggi? Ad essere sincera non l'ho ancora capito, so solo che lo faccio. Il mio poetare è contemporaneo, adoro i versi liberi e sono contaminata dalla poesia attuale. Adesso sto aspettando il momento giusto per pubblicare la mia prima raccolta, sono sicura che le parole se hanno valore prima o poi verranno fuori....chissà!! Ma cosa è per me la poesia? Indubbiamente è ascolto e ricerca della propria identità, attraverso di me cerco di scoprire chi sono gli altri. A riguardo cito la parole di un grande poeta livornese Giorgio Caproni il quale dice: il poeta è come un minatore che scava dentro di sé finché trova un fondo comune a tutti gli uomini.
    Non posso dire però, come sostiene Milosz, di avere un cuore freddo come spesso hanno i poeti. Il mio cuore è aperto, nel senso che ogni emozione mi tocca in modo smisurato....questo sia nel bene che nel male.
    La mia più grande speranza è che la parola poetica, questo mattone al quale non si vuole mai dare la leggerezza di cui avrebbe bisogno, arrivi come un rumore collaterale, una mano che bussi a una porta, un gabbiano che vola per i fatti suoi sulle teste delle persone senza che loro ci badino troppo.
    Penso che questo mio sogno non sia impossibile....e anzi spero di far sognare anche altre persone!
    Grazie a Gianni per l'introduzione sulla poesia e a Paola che mette così tanta passione nel suo lavoro.

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  3. Le parole della poetessa Michela mi muovono dentro onde
    e come mio solito mi lascio trasportare dalla corrente
    che queste mi suscitano.........
    riuscendo però ( spesso ) a cuocere qualcosa sul fuoco..troppo.
    Mi è uscita di puro istinto e quindi inedita, anche per me:

    EMOZIONE

    Amo il silenzio
    tra quadri, libri, fotografie
    e musica che pesca nei ricordi.

    Amo il silenzio
    del mare fuori stagione,
    quando la risacca accarezza leggera,
    come un canto di sirene.

    Amo il silenzio
    della Natura
    rotto solo dal canto degli uccelli.

    Amo il silenzio
    della mattina presto
    cosparso
    di mente in creatività.

    Non amo il rumore
    delle parole vuote
    o di quelle assenti,
    che non riescono
    a dar vita...
    a nessuna nota.

    Paola

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  4. Volterra, terra etrusca...
    Questa è una cosa scritta diversi anni fa, quando, attraversando piazza dei Priori, ho incrociato lo sguardo del musicista spagnolo.

    Alta, la luna disegna labirinti
    nella piazza lasciata al silenzio.
    Passi veloci rompono le ombre.
    Il musicista è là, come ogni sera.
    Tace un istante la sua magia di note
    il tempo di un sorriso, un filo di luce
    sottile e dritto verso il cuore.
    Un saluto scivola sulla pietra
    prima che tutto sia silenzio, ancora.
    Angoli, fiori, crepe, lampioni, notte.
    Ed un silenzio di stelle nei suoi occhi.

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  5. La poetessa Lorella ha descritto perfettamente Volterra
    e cosa vi si respira dentro...
    non ci sono parole da aggiungere a quei versi così eloquenti,
    nel loro intreccio.
    Grazie del contributo personale al tema della Poesia..
    come a Gianni del suo così struggente nella sua visione maschile.
    Che dire di più...veramente rari,
    sono onorata nell'avervi qui.

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  7. Dedicata alla Val di Cecina

    Tante idee

    attraversano il mio passo
    salire e scendere, camminare senza meta
    prendere il primo treno, fuggire lontano.
    le strutture sono più grandi
    dei pensieri, più forti della natura,
    basterebbe lanciare un sassolino
    arrendersi al moto perpetuo dell'acqua,
    immaginarsi percorsi più vasti.
    Milano, Londra, Parigi, New York
    possiamo essere ovunque,
    la vita alla fine è solo contemplazione
    e ogni luogo ha la sua ragione.
    oggi scelgo la mia terra e i grandi spazi
    il Nulla non dà niente in cambio
    ma offre molto: la collina e il mare
    il rosso fuoco di un tramonto.

    Michela

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  8. Dolcissima Michela nel suo "cammino"
    tempestato di colori e immagini
    che si sfumano fra le colline..
    e il mare,
    cose che solo una donna etrusca..
    può riuscire a capire fino
    in fondo.
    Grazie per il contributo personale
    che hai regalato
    al blog...

    Queste tre persone
    che hanno espresso pensieri..
    hanno un vero amore
    per la Poesia,
    lo si respira in ogni loro parola..
    ricca di sensibilità
    e attenzione ai particolari..
    elementi che fanno così tanto la differenza
    in questo mondo "troppo veloce" di oggi.

    Chi volesse
    esprimere anche i propri
    in questo contesto..
    può farlo,
    saranno valorizzati
    e protetti..
    alla pari di pietre preziose.

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