della serata del 31 MARZO
La valle rimanda echi poetici,
e gli scenari della Natura e della storia
sono chiamati in causa come metafora viva,
orientante e consolatrice, alle oscillazioni
esistenziali dell'anima.
La memoria e il contemporaneo
si incontrano in "Poesie dalla valle"...
Una visione tutta al femminile per la partenza
dell'Associazione, ispirata dal
femminile-infinito-conoscenza, e che presenta
due autrici del territorio,
una consolidata, la poetessa Lorella Nardi,
e un talento emergente Michela Turchi
Nata a Madonna della Casa, nel comune di Pomarance (PI), Lorella Nardi, classe 1960, è diplomata al liceo socio-psicopedagogico Carducci di Volterra. Autodidatta, ha iniziato a scrivere sin dall’età di 14 anni, ispirata dalle immagini della natura, delle stagioni, dai suoni come dai silenzi, dalle luci e dalle notti di luna. Sono “i luoghi dello spirito”, il “giardino segreto” dove trova uno spazio tutto suo. Terreno per una partitura poetica in cui, afferma, “rimane tuttavia - anche - un posto per una piccola memoria del nostro comune passato, per non dimenticare”. Un “urgenza del dire”, rivolta ad un mondo percepito come “impazzito”.
Assegnataria dal 1984 di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali e presente in antologie e riviste culturali, nel 1988, pubblica, a cura del Centro Culturale “La Magra”, la silloge “Tra ombra e sogno”, mentre nel 2002, questa volta a cura dell’Associazione Culturale “Il Chiassino”, la raccolta “I mari che solcai”. E nel recente gennaio 2011 esce “Bambola blu ed altre piccole storie”.
Fresco, schietto, diretto, giovane, sensuale sublimato, mischiato al più autentico risvolto analitico è il messaggio della neo poetessa di Ponteginori Michela Turchi. In una lirica dai ritmi del tempo contemporaneo, in una danza parallela di emozioni e ragione, irrompe e seduce, orienta e disorienta, nella sua ingannevole complessità, perché apparentemente semplice, prende talvolta “in prestito” l’andamento della prosa, ma arriva alle porte dell’anima, nei finali rivelatori, compiutamente lirici, che affondano nel gioco “semplice e impossibile” della vita.
Comunicato Stampa Elena Capone
Foto Giacomo Saviozzi
Due delle loro letture interpretate quella sera, con caldi e avvolgenti toni di voce ...
Gioco di specchi
come son giunta a tale conclusione?
forse, è pura immaginazione!
ma se gli alberi hanno un frutto
se le piante hanno un fiore
se le stagioni hanno propria bellezza
io perché qui son ferma?
adesso mi specchio su un vetro infranto
e getto questa immagine di pianto.
e' un gioco frutto del mio vanto,
perlomeno adesso avanzo!
perché voglio intenerire il creato,
rammendare tutto l'amore sbagliato.
M.T.
Dal bosco
Il sentiero nel bosco si perde, fra rami
spezzati dal gelo e viluppi di rovi.
Ceneri, nel cerchio di pietre, resti
anneriti di un falò nella radura a dirmi storie di caccia, storie che non voglio sentire.
Il campo incolto ha concesso spazi ampi alle pallide, umili giunchiglie.
Questo e' il profumo che serbo nel cuore
e' questo il profumo di primavera...
La luna del Vento ha portato semi
oltre il buio e la durezza dell'inverno...
La luna del Vento ha portato il ricordo.
Lorella
Bellissima serata dedicata alla poesia autoctona.
RispondiEliminaForte e verace quando la poesia è anche parte del territorio. Complimenti a Michela e Lorella.
Cristiana