mercoledì 29 febbraio 2012

Trame larghe


Il mio secondo intervento nasce per deteriorare l’etica della poetica presente nel primo, attraverso l’eresia della poesia presente invece in questo.

L’ombrello

Era attonito geco appiattito su un muro senza intonaco, mentre l’acqua copiosa gli ingessava e copiava i movimenti disegnando nel cielo di Firenze un gessato diagonale. Un trekking urbano estremo il suo, in cerca di traiettorie utili a scansare non gli uomini ma i motorini da marciapiede, per non annegare prima di arrivare a casa della Cecilia. Un frequentazione avventata quella con l’avvenente moglie del fornaio di via de’ Serragli, una pausa di riflessione invece, quella davanti a una grondaia rotta in via Sant' Agostino, prima di scelte dolorose. E il diluvio si abbatte allora violento anche nella sua mente, attraversare lo scroscio a cascata della grondaia rotta, oppure quello più esteso ma naturale del nubifragio, mentre Cecilia aspettava il suo asciutto peccatore, bagnato solo con cinque gocce di Cool Water. Aziz cerca nella pioggia nuove opportunità commerciali e propone l’acquisto di un ombrello a chi l’ombrello l’ha sempre odiato rigettando la proposta perché l’ombrello lo fa rigettare. L’inciucio fonda la sua clandestinità su poche regole e nessun telefono, appuntamenti prefissati, ora stabilita a portone sulla strada aperto, secondo e ultimo tentativo a portone sulla strada chiuso, dopo cinque minuti esatti, in mezzo solo la Chiara ad abitare lì e a scegliere quei due momenti per uscire e rientrare dopo lo smaltimento della spazzatura. Ritorno mesto quindi con Aziz agente di commercio che cerca di vendere l'ombrello alla gente, scoramento da mancato inciucio e scoramento dell’acqua a fiumi, mentre dal forno del marito della Cecilia esce una figura strana con tanto di tuba, Burberry's, pantaloni di vigogna senza vergogna. Era Cornelio il protettore dei cornuti, cornetto alla crema in mano e corna parzialmente celate sotto la tuba nera. Scarpe di vernice fresca. Si dirige verso il geco appiattito di ritorno, con la bocca aperta di fronte all'assoluta idrorepellenza del protettore dei becchi nell'attraversare la strada sotto quel nubifragio, e preoccupazione per la sua chiara intenzione d’intercettare l’amante di Cecilia. Il geco è ora ancora più appiattito per affrontare meglio il peggio, Cornelio invece non fa discorsi, nessun discorso ma solo gesti, anzi uno solo. Il gesto dell'ombrello. 

Gianni

lunedì 27 febbraio 2012

Trame sottili



In una nuvola di fumo...
di sigaro
si snodano i pensieri..
che Neruda
così magistralmente..
ha tradotto
in versi...
la mia preferita:
^Se tu mi dimentichi ^





La donna etrusca moderna
il suo amore per il mare
la sua passione
per le maree...

..ogni emozione
pesca in
quelle onde
a volte leggere
a volte burrascose..
come un vento
di libeccio
Voglio che tu sappia
Una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
"Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata"

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.

martedì 14 febbraio 2012

Marzo Poesia

Il Club Diavolo Rosso si trova in una lingua di terreno che lambisce tre province. 
Un’Associazione nata dalla grande passione per l’Arte dei suoi Soci Fondatori. 
E’ ubicato su di una terrazza di roccia naturale ombreggiata da grandi querce dal quale si può godere la visuale di un paesaggio pre-montano. 
In questo luogo di equilibrio e semplicità ricercata, la natura ispira il pensiero. 
Marzo sarà il mese dedicato alla sua prima espressione: 
la Poesia. 

17 presentazione “ Poesie dalla valle “ Alessandro Spinelli e Michela Turchi 
31 presentazione pubblicazione tratta dall'opera di Idillio dell'Era
^ Liriche dal Canton Ticino ^, Prof. Francesco Rossi
^ Bambola blu……...^    piccole storie, Lorella Nardi 


La poesia è uno dei ritratti più autentici e spietati della realtà e non una sua evasione, non ci racconta i fatti di cronaca ma ci dice come li viviamo, è la verità più vera perché è quella individuale. 
I poeti hanno spesso un cuore freddo dice Milosz, capaci cioè di raccontare la morte di un bambino rischiando di appassionarsi più per la bellezza dei loro versi che non per la morte del bambino pianta in quei versi. 
Ma anche grazie a questo cuore freddo riescono a dire il fondo della vita, rubando e diffondendo i fuochi latenti di tante verità insostenibili della nostra realtà quotidiana, e per questo spesso soffocate dalla vita organizzata. 

Questa breve introduzione al primo degli eventi che Paola ha messo in calendario con tanta passione, l’ho scritta dopo aver letto un articolo sul Corriere, facendolo anche un po’ mio perché capace di provocare. 

La mia poesia che non è poesia, è però almeno testimonianza di quanto sia appassionato al tema, cercando le varianti che più mi si appiccicano addosso, un po’ come lo zucchero filato al viso di un bambino, che non lo sa mangiare ma che gli piace tanto.

   Babbo


Ancorato al suo mare di sonno iniziò la fase di atterraggio, mettere giù il carrello nudo sul pavimento freddo risvegliò un pensiero assonnato di grinze, diventato poi cisposo narratore fuori campo dell'importanza di quella giornata nella sua vita. 
Affrontava la difficoltà stropicciata di raggiungere il bagno grazie all'esperienza maturata tra i lividi, messa a punto dal navigatore posizionato poco al di sotto delle ginocchia sbucciate. 
Il sorriso compiaciuto fu la pennellata con cui imbrattò lo specchio, sul quale incorniciò il quadro di quella consapevolezza felice per un appuntamento col destino tanto atteso. 
Si consegnò al gel, indispensabile come una dichiarazione di conformità nella lotta per la messa a norma dei suoi capelli color cemento. 
Rumori fastidiosi di autobus in lotte dure di traffico, rasero al suolo i ricordi incagliati nelle tristi periferie dell’adolescenza, riportando la sua attenzione sul ciuffo nel quale spesso le dita trovavano riparo dalla noia. L'inverno usava tagliargli il viso entrando a Firenze insieme all'Arno, mentre l'estate lo corteggiava tra i vicoli di San Frediano, cresciuto insieme al dolore per il padre morto mentre giocava all'asilo sotto un meraviglioso e profumato pergolato di glicine. 
Tanto sensibile da affittare l’intimità a una donna, la stessa inquilina che lo ripagava facendogli percepire l’essere uomo come una ruvidezza di fondo. 
Una dolcezza la sua che lo rendeva poco incline a viaggiare nel suo tempo, costretto com’era a masticarne i ruvidi dialetti maschili. 
Indossò i jeans scuri, una camicia bianca e prese un paio di Allen Edmonds dalla sua passione conservata con cura, abitate in sua assenza da forme di legno di cedro profumato. 
Nei dieci minuti rimasti rovistò tra le parole più adatte a quell'incontro, fino a quando l’emotività di cracker regalò il pianto che frequentava senza imbarazzi, abile sommelier nel riconoscere dalle lacrime i sentori del cuore. 
Scese le scale di corsa per andare a riempire quel vuoto, aprì il portone sulla strada mentre un auto sbandò sulla sua vita. 
Il freddo e il silenzio che lo schiaffeggiarono furono leniti dalla presa forte della mano di suo padre, finalmente ricongiunto all'unico ricordo di quando bambino lo accompagnava all'asilo sotto un meraviglioso e profumato pergolato di glicine. 

                             Gianni