sabato 21 aprile 2012

Da un'altro mondo

In ricordo del 14 Aprile Roberto Veracini è nato nel 1956 a Volterra, dove vive, poeta, letterato e docente di lettere
volterrano.
Ha pubblicato due raccolte di poesie (La ragazza in bianco, 1985, Cesati; Stazioni, attese, 1990, Cesati) e una guida poetica di Volterra, insieme al pittore Stefano Tonelli (Come una guida dell’anima, 1992, Bandecchi e Vivaldi).
Sbarca in Francia con l’^Epifanie dell’Angelo^ nel 2006, con questa raccolta di liriche che hanno preso     spunto dalla mostra del pittore che, rimasta latente nella sua memoria, si ripropone di getto a distanza di mesi, appunto nella notte dell’Epifania.
Ultimo lavoro poetico nel 2011 ^ Da un altro mondo ^ alleopoesia ETS.


Il poeta: “Questo è un viaggio che parte da Auschwitz, di ritorno da una visita al campo di concentramento.
Sono voluto partire da lì, da una ferita comune e condivisa , per cercare di capire il presente,
per molti versi indecifrabile e inquietante. Non mi sono spinto oltre, anche se l’altrove evocato
nella seconda parte del libro può far pensare a un’isola che non c’è: in effetti è solo un omaggio
a Volterra, la mia piccola città eremitica. Ma non è detto che sia solo questo. Come sempre in
poesia.”





Dove sono ?
E’ il luogo del mondo
sprofondato nel suo tormento
fuori da ogni riparo
o altro segno
Le schegge nere s’affannano
nel pozzo del tempo
Nei suoi attimi
ultimi,
per sempre irrisolti.

Ma è stanca la tela
che ci consola,
la superficie nasconde
ogni memoria.
                                        Parlava come al vento                                 
                                        e al vento tornava
                                        senza altra dimora
                                        nell’ora che trema
                                        le sere fuggite
                                        i passi smarriti
                                                            e l’amore
                                                            l’amore restava
                                                            come al vento ferito
                                                            e al vento tornava,
                                                            ferito tornava.

I.
Per tutta la vita c’inseguono
ostinati luoghi dell’anima
e verità supreme e minime
che non osiamo credere
ma sono lì a dirci che esistono
memorie ineludibili, infanzie
rilevate, sogni inattaccabili,
poesia della vita che non ha
versi ma fedi e si nutre
di alberi e mari, sirene
e odori inconfondibili

XI.
Aspettare i tramonti è un esercizio dell’anima
che ripete in rosso i pensieri degli uomini
nati in collina, bisognosi di mare, antichi
 abitatori di solitudini e ignare felicità


Il vento, le maree e gli eremi "nascondono" e portano dietro di se la passione..trasmettendola, in ogni loro espressione,
Roberto in quella sera è riuscito a "suonare" quelle parole in maniera sublime.. lasciandone tracce dentro di noi



Foto Otello Sandrucci

lunedì 9 aprile 2012

Aprile Letteratura

Letteratura ..un modo per descrivere un insieme di concetti, di frasi raccolte sotto un unico tema.
Il titolo ne racchiude il “segreto” ..che viene assaporato e svelato in ogni retroscena del racconto,
dello scritto, del pensiero filosofico, grazie a quella magia che solo la mente può riuscire ad elaborare…come una “piccola invenzione” che prende vita fra le proprie mani.

Nell’appuntamento di APRILE parleremo di due edizioni d’eccezione:

Il 14 presentazione
^ Da un altro mondo ^
del prof. Roberto Veracini

Un piccolo spezzone… 
“ Siamo ancora qui, increduli
a rivedere il conto, ingannati
da questo reo tempo,
ma è altrove, sicuramente
altrove
tutto il nostro mondo “

..La parola ci salva, la memoria scritta potrà forse cicatrizzare le ferite della storia e quelle dell’individuo.


Il 28 presentazione
^ Piccole invenzioni ^
ideato da Alessandro Togoli e Susanna Manghetti,
che ci paleranno dell'invenzione numero 0, quella dedicata al prof. Toesca, vero “artigiano”
della mente e ispiratore di questo loro progetto.

Un piccolo spezzone…
“ Le grandi invenzioni orientano il destino del mondo:
le piccole invenzioni lo fanno umano,
accessibile quotidianamente e universalmente,
lo fanno appartenere all’uomo in persona “

..A questo dunque serve la cultura, a rendere l’uomo capace di trasformare e trasformarsi, di meravigliarsi e meravigliare.

martedì 3 aprile 2012

Poesie dalla Valle


In ricordo
della serata del 31 MARZO

La valle rimanda echi poetici,
e gli scenari della Natura e della storia
sono chiamati in causa come metafora viva,
orientante e consolatrice, alle oscillazioni
esistenziali dell'anima.

La memoria e il contemporaneo
si incontrano in "Poesie dalla valle"...


Una visione tutta al femminile per la partenza
dell'Associazione, ispirata dal
femminile-infinito-conoscenza, e che presenta
due autrici del territorio,
una consolidata, la poetessa Lorella Nardi,
e un talento emergente Michela Turchi






Nata a Madonna della Casa, nel comune di Pomarance (PI), Lorella Nardi, classe 1960, è diplomata al liceo socio-psicopedagogico Carducci di Volterra. Autodidatta, ha iniziato a scrivere sin dall’età di 14 anni, ispirata dalle immagini della natura, delle stagioni, dai suoni come dai silenzi, dalle luci e dalle notti di luna. Sono “i luoghi dello spirito”, il “giardino segreto” dove trova uno spazio tutto suo. Terreno per una partitura poetica in cui, afferma, “rimane tuttavia - anche - un posto per una piccola memoria del nostro comune passato, per non dimenticare”. Un “urgenza del dire”, rivolta ad un mondo percepito come “impazzito”.
Assegnataria dal 1984 di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali e presente in antologie e riviste culturali, nel 1988, pubblica, a cura del Centro Culturale “La Magra”, la silloge “Tra ombra e sogno”, mentre nel 2002, questa volta a cura dell’Associazione Culturale “Il Chiassino”, la raccolta “I mari che solcai”. E nel recente gennaio 2011 esce “Bambola blu ed altre piccole storie”.



Fresco, schietto, diretto, giovane, sensuale sublimato, mischiato al più autentico risvolto analitico è il messaggio della neo poetessa di Ponteginori Michela Turchi. In una lirica dai ritmi del tempo contemporaneo, in una danza parallela di emozioni e ragione, irrompe e seduce, orienta e disorienta, nella sua ingannevole complessità, perché apparentemente semplice, prende talvolta “in prestito” l’andamento della prosa, ma arriva alle porte dell’anima, nei finali rivelatori, compiutamente lirici, che affondano nel gioco “semplice e impossibile” della vita.

Comunicato Stampa Elena Capone
Foto Giacomo Saviozzi


                 Due delle loro letture interpretate quella sera, con caldi e avvolgenti toni di voce ...

Gioco di specchi                                                                 
                                              
Io mi domando                                                          
come son giunta a tale conclusione?
forse, è pura immaginazione!                                                 
ma se gli alberi hanno un frutto
se le piante hanno un fiore
se le stagioni hanno propria bellezza
io perché qui son ferma?
adesso mi specchio su un vetro infranto
e getto questa immagine di pianto.
e' un gioco frutto del mio vanto,
perlomeno adesso avanzo!
perché voglio intenerire il creato,
rammendare tutto l'amore sbagliato.
M.T.

Dal bosco

Il sentiero nel bosco si perde, fra rami
spezzati dal gelo e viluppi di rovi.
Ceneri, nel cerchio di pietre, resti
anneriti di un falò nella radura a dirmi storie di caccia, storie che non voglio sentire.
Il campo incolto ha concesso spazi ampi alle pallide, umili giunchiglie.
Questo e' il profumo che serbo nel cuore
e' questo il profumo di primavera...
La luna del Vento ha portato semi
oltre il buio e la durezza dell'inverno...
La luna del Vento ha portato il ricordo.
Lorella