venerdì 23 agosto 2013

Finestra

La tenda
logora
sollevata verso
l'esterno
dal vento.
Non abbandono
ma sapiente racconto
di vita
passata e presente.
Entrare
per godere
di una vita..
densa
di storia

martedì 4 giugno 2013

Spaccato del 26 maggio

Rosella ci ha aperto le porte, a nome dell'assessore
alla cultura del Comune di Radicondoli, della casa
della Memoria di Belforte ( ex sede di un tempo
del Comune di questo piccolo paese nel senese )
per offrire uno spazio all'iniziativa che coinvolge
giovani scrittori.Qui una volta al mese si svolgono anche i piccoli incontri letterari seguiti da lei.




Il Prof. Veracini, amico stimato, ha introdotto il
lavoro svolto con i suoi alunni nel corso di
scrittura creativa condotto da lui all'Istituto
Superiore "Niccolini" di Volterra.


Per prepararsi all'arte di scrittori i ragazzi hanno
letto libri di autori conosciuti e non, testi di
canzoni e poesie.
A seguito si lasciano trasportare dalla creatività verso concetti e pensieri trasformandoli in parole.



Uno scritto portavoce di tale percorso è quello di Valona, questo ha vinto anche il premio dell'
Associazione Ultima Frontiera di Volterra:


"Il passo in più"

Perchè questo destino?
Una montagna che non riesco a scalare 
una cima che non vedrò mai,
inutili appaiono gli sforzi
la repressa voglia di fuggire 
rende insignificante il resto.
Ma tu ci sei sempre, quando sono sola,
la resina sono le nostre lacrime
il mio remoto dolore 
le tue cicatrici.
Cambi, cresci con me.

Mi guardo intorno 

nella mia stanza,
dove velocemente passa il tempo
una prigione che si rinforza.
Ma, mi sento cambiata oggi,
e non sò perchè. 
Mi vedo in qualsiasi parte del mondo
ma non qui.
La tua corteccia si sta sbriciolando
e alcuni volatili portano via
le tue foglie,
e tu lasci fare,
sembri far parte di loro 
e voli via libero.




                                                                                                                                                              Altri giovani autori hanno letto e spiegato i loro lavori ricchi di fantasia e dialoghi serrati.



martedì 21 maggio 2013

^Screat ( 2005-2013 )^


Evento dell'Associazione in collaborazione...
nella Casa della memoria "l'Aquilante" di Belforte

il Prof. Veracini presenta il lavoro creativo dei suoi ragazzi

Curiosità:  
L’aquilante era il nome dato dai cittadini di Belforte ad un grande albero che era il loro punto di incontro preferito. L’albero  era un ailantus, una pianta infestante che cresce lungo le strade. Tutti si davano appuntamento all'aquilante, per chiacchierare, passeggiare, fare festa e innamorarsi. Una notte di gran vento, negli anni '50, l’albero è caduto, poiché è una pianta che non ha forti radici. 
La mattina dopo, quando gli abitanti si accorsero che l'albero era stato sradicato, andarono tutti a prenderne un rametto per ricordo. La morte dell'aquilante ha lasciato un vuoto nella vita sociale del paese, e la Casa della Memoria ha per questo preso il suo nome. 

sabato 2 marzo 2013

lunedì 18 febbraio 2013

Prospettiva

È strano accorgersi che è proprio quando te ne vai che puoi capire quanto sei rimasto e quanto ti rimane di qualcuno. La prospettiva delle lontananze fa percepire tutto più nitido. Ci sono assenze che sono scuse, assenze che sono pause. Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita artificialmente soltanto dall'abitudine. Al di là di ogni apparenza, in un mondo in cui quasi tutto si cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili novità, qualcosa la metti a fuoco oltre ogni previsione possibile e per quanto ci provi non puoi negarla ai tuoi occhi.
 Più ti manca qualcuno più è ovunque presenza (Massimo Bisotti)

martedì 12 febbraio 2013

L'essenza dell'Associazione

E' sanguigna
passionale
e libera..
proprio
come questo animale
da cui
ha preso
il nome..
molti cacciatori
lo usano
per definirlo.
Tira al "guinzaglio"
ma segue
senza mai perdere
di vista
"sciolto"
vederlo correre
in "spazi" ampi è uno spettacolo per gli "occhi".

La sede dell' Associazione




L' inizio del viaggio

14 agosto 2011:
Fiaccolata a lume di candela dal Diavolo rosso fino all'ipogeo etrusco BUCA DELLE FATE per ricordare le reminescenze etrusche della zona.

L’amico “sensibile” e stimato Alessandro Togoli declamerà suoi racconti che hanno preso spunto dal popolo etrusco, accompagnato dal suono magistrale della chitarra del suo “allievo” Simone Sandrucci…
La presenza di un guerriero con il mantello e la spada denudata…
Una donna che ha avuto sempre il “dono” di vedere di più…
Un cammino fatto di piccole luci fino a raggiungere l’”isola”…
Queste sono le componenti della serata:
un vero omaggio al mistero del popolo che risedeva in questi luoghi.

Un breve “spezzone” del libretto ^GLI ALBERI INFELICI^ scritto e pubblicato dallo stesso Alessandro:

“…il viaggio…ancora abbracciato al tema del ricordo e dell’io.
Non necessariamente un viaggio verso il basso e l’oscurità di un
oltretomba imprecisato, ma all’interno delle speranze, delle paure,
dei desideri, delle ansie.
Un viaggio faticoso, incerto da cui non sappiamo se attendere gioia
e dolore.
Un viaggio che forse finirà in acque serene o forse in orridi di dolore.
Insomma il viaggio della vita.”


La buca delle fate:
sulla strada provinciale si trova la Buca delle Fate ipogeo etrusco
del VI sec.a.C.
Scavato all'interno di un piccolo rilievo, l'accesso all'interno conduce
ad una piccola stanza quadrata rivestita in pietra.
Su ogni lato due porte conducono a piccolissimi ambienti in cui sono
scavate tombe.

sabato 26 gennaio 2013

Capelli rossi


Capelli rossi,
sguardo rivolto ad Oriente,
tempo che scivolava via e pensieri che risalgono in superficie.
Un mondo fresco di valori, di idee concentrate su basi solide,
come fortezze medievali,
ricerche di grossi avamposti desiderati e mai ottenuti, vagavano nell’ombra delle sue incertezze.
Fuori, la calma,
il vuoto desertico
mentre pioveva nel suo cuore,
tutte le volte in cui doveva costruire e ricostruire quel passato, avvertiva la sensazione di sentirsi smarrita,
 ma era necessario farlo,
 non poteva fermarsi.
La strada era appena iniziata.

domenica 13 gennaio 2013

Vento di terra

E’ vento di terra che muove i pensieri
che intinge pennelli di cielo
e spazza le foglie in un gorgo
che ha sapore di mandorla e di miele d’acacia…

E’ vento di terra che s’appresta e poi aspetta..
m’attardo al respiro..
all’odore del tempo, il profumo di niente…
inspirando m’approprio dell’aria
espirando svuoto il corpo che mi tende alla terra

ed ascolto… battere al centro del petto
la mia strada

martedì 8 gennaio 2013

Su quei tasti

A me gli occhi..
lo dice la fiducia,
lo dice un attore su un palcoscenico.

A me le orecchie..
lo dice la sincerità,
lo dice un musicista davanti ad un pianoforte
con le mani protese a battere sui tasti.

A me le mani..
lo dice l’amore,
lo dice il tempo e la vecchiaia,
o il vento sulla pelle soffice.

A me le parole..
lo dice l’amore, la fiducia e la sincerità
lo dice un amante alla sua compagna,
lo dice una madre al proprio figlio.

Concerto.. alla luce di un’abat-jour poco illuminante, su un centrino spiegazzato. Due occhi chiusi, e le mani sui tasti setosi di un pianoforte, a elemosinare un po’ di tempo.. ancora.

^Déjame que te hable también con tu silencio
claro como una lámpara, simple como un anillo.
Eres como la noche, callada y constelada.
Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.
^ Pablo Neruda

Affidare al vento le nostre emozioni

In questo lungo vagabondare

 travestito dal miglior personaggio che avesse mai potuto inventare

….poesia

 troubadour di strada

 analfabeta di amori assoluti

 Don Chisciotte contro le ombre di una folla da sempre

 compagna di vita.

 In questo smarrir di passi

in mezzo al destino

 ho trovato più sogni che

 grandi verità e rivelazioni,

l’uomo ordinario
s’è reso complice

dell’altra parte di se

 un talent scout per angeli senza cielo
da sfamare con bulemici amori



scritti su universi vicini al blu..di carta.