Il palcoscenico un giorno ti incontra,
per strada o nella semioscurità di una sala.
Ti spoglia di quanto sapevi,
senza farti sentire nudo.
Ti fa riconoscere
Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto.
In questo luogo, sei invitato a darti quale sei
venerdì 28 dicembre 2012
La parola è un'ala del silenzio
Cammino
tra soave scricchiolio
di foglie cadute e morte,
perdendomi nel guardare
abbracciati come vecchi amanti,
le nuvole danzare.
Negli occhi ho una leggera foschia.
Inciampo su lucenti cristalli
che scendono a terra
mentre un "suono" mi sale
su per la schiena....
...mentre continuo a camminare.
tra soave scricchiolio
di foglie cadute e morte,
perdendomi nel guardare
abbracciati come vecchi amanti,
le nuvole danzare.
Negli occhi ho una leggera foschia.
Inciampo su lucenti cristalli
che scendono a terra
mentre un "suono" mi sale
su per la schiena....
...mentre continuo a camminare.
mercoledì 19 dicembre 2012
The Power of Love
...quel leggero alito di vento, capace di scatenare una vera tempesta.
Un pensiero dedicato ai giovani.... obbiettivi "visti" dentro l'anno nuovo
mercoledì 5 dicembre 2012
Imbastitura
“Ti racconto una storia...”
Quella notte non avevo alcuna voglia di dormire e tentavo di rendere fruttuose le ore di veglia scrivendo. Usavo spesso la musica come musa per scrivere.
Dal vibrare potente del contrabbasso al soffio delicato del flauto traverso, dalla danza dei martelletti sulle corde del pianoforte alla voce nasale del clarinetto. Ogni suono amplificava parti di me. Apriva cassetti nascosti.
Jazz.. c’era un lento assolo di una tromba con sordina quando vidi delinearsi piano una figura che, al lento ritmo che le spazzole battevano sul piatto, si avvicinava a me.
Dalla nebbia, come il paesaggio tipico autunnale dalla mia finestra, emergeva chi aveva alimentato i miei sogni, le mie insicurezze. Quegli stessi occhi che per anni avevo accuratamente evitato di incontrare, sapendo bene il prezzo che avrei pagato.
L’imbastitura della mia ferita si era strappata, in una notte qualunque, e senza alcun preavviso.
Quella notte non avevo alcuna voglia di dormire e tentavo di rendere fruttuose le ore di veglia scrivendo. Usavo spesso la musica come musa per scrivere.
Dal vibrare potente del contrabbasso al soffio delicato del flauto traverso, dalla danza dei martelletti sulle corde del pianoforte alla voce nasale del clarinetto. Ogni suono amplificava parti di me. Apriva cassetti nascosti.
Jazz.. c’era un lento assolo di una tromba con sordina quando vidi delinearsi piano una figura che, al lento ritmo che le spazzole battevano sul piatto, si avvicinava a me.
Dalla nebbia, come il paesaggio tipico autunnale dalla mia finestra, emergeva chi aveva alimentato i miei sogni, le mie insicurezze. Quegli stessi occhi che per anni avevo accuratamente evitato di incontrare, sapendo bene il prezzo che avrei pagato.
L’imbastitura della mia ferita si era strappata, in una notte qualunque, e senza alcun preavviso.
giovedì 22 novembre 2012
Cambiamento
Lei si avvicinò alla porta d’ingresso.
Delicatamente prese il soprabito, lo stesso soprabito che aveva la sera del nostro incontro, si avviò all’uscita. Uscendo la sua immagine si riflesse, ancora, nello specchio dell’ingresso.
Nello specchio, il volto di una donna triste. Una tristezza inespressiva e opaca le aveva irrigidito le labbra. Cosa le era accaduto? Nulla, apparentemente. Lei aveva atteso che qualcosa cambiasse.
Atteso, come se l’attesa avesse il
potere di sospendere il tempo o di renderlo reversibile.
Un uomo la stava guardando con insistenza. Ero io.
Lei abbassò lo sguardo.
Uscì.
Restai fermo. Non mi mossi. Non dissi una sola frase. Mi sentivo stanco e disarmato. Non avrei ottenuto nulla se le avessi parlato, se l’avessi seguita.
^Se si vuole essere sicuri di tutto, bisogna accontentarsi di storie corte. Di legami delimitati chiaramente, riconoscibili, con un inizio, un mezzo e una fine. Dopo si ricomincia. Uguale ma con qualcun altro. Viene definita una vita piena di avventure, ma in realtà più che avventurosa è una vita in serie. ^ Eric-Emmanuel Schmitt da Piccoli crimini coniugali
....è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
Delicatamente prese il soprabito, lo stesso soprabito che aveva la sera del nostro incontro, si avviò all’uscita. Uscendo la sua immagine si riflesse, ancora, nello specchio dell’ingresso.
Nello specchio, il volto di una donna triste. Una tristezza inespressiva e opaca le aveva irrigidito le labbra. Cosa le era accaduto? Nulla, apparentemente. Lei aveva atteso che qualcosa cambiasse.
Atteso, come se l’attesa avesse il
potere di sospendere il tempo o di renderlo reversibile.
Un uomo la stava guardando con insistenza. Ero io.
Lei abbassò lo sguardo.
Uscì.
Restai fermo. Non mi mossi. Non dissi una sola frase. Mi sentivo stanco e disarmato. Non avrei ottenuto nulla se le avessi parlato, se l’avessi seguita.
^Se si vuole essere sicuri di tutto, bisogna accontentarsi di storie corte. Di legami delimitati chiaramente, riconoscibili, con un inizio, un mezzo e una fine. Dopo si ricomincia. Uguale ma con qualcun altro. Viene definita una vita piena di avventure, ma in realtà più che avventurosa è una vita in serie. ^ Eric-Emmanuel Schmitt da Piccoli crimini coniugali
....è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
sabato 17 novembre 2012
In equilibrio sulla melodia
fragile
ma determinata guerriera.
Imparare.....
a fidarsi delle proprie capacità.....
Imparare.....
a crederci.
Imparare....
a danzare con la spada.
Imparare dai silenzi,
dalla solitudine,
dalla malinconia,
dall'impotenza,
dall'indifferenza.
Ascoltare.....
una parola susurrata appena,
una frase accennata,
un armonia dissonante suonata dall'anima.
Ascoltare,
ascoltarsi.
a crederci.
Imparare....
a danzare con la spada.
Imparare dai silenzi,
dalla solitudine,
dalla malinconia,
dall'impotenza,
dall'indifferenza.
Ascoltare.....
una parola susurrata appena,
una frase accennata,
un armonia dissonante suonata dall'anima.
Ascoltare,
ascoltarsi.
venerdì 16 novembre 2012
Mare
^Questa sabbia ci sorprende
fra estuario e sole
in piena metamorfosi.
Evidente il diaframma
fra noi e gli altri
che non sanno il mare
oltre la grazia effimera
del suo manto.
Ma la vita è questo istante
che non ha domani
e l'ombra influente
e gli antichi richiami
dei volti perduti
per sempre^
Roberto Veracini da "La ragazza in bianco", Cesati editore, 1985
fra estuario e sole
in piena metamorfosi.
Evidente il diaframma
fra noi e gli altri
che non sanno il mare
oltre la grazia effimera
del suo manto.
Ma la vita è questo istante
che non ha domani
e l'ombra influente
e gli antichi richiami
dei volti perduti
per sempre^
Roberto Veracini da "La ragazza in bianco", Cesati editore, 1985
lunedì 12 novembre 2012
Pioggia
Estrasse qualcosa, che riparò subito dalla pioggia battente. Strinsi gli occhi cercando un guizzo, un indizio, magari un sintomo, ma non riconobbi nulla. L’uomo se ne stava lì impalato, sotto allo scroscio d’acqua, intento a osservare l’oggetto misterioso, quasi conservasse il potere di renderlo estraneo. Chiuse gli occhi, questo lo vidi bene, poi tornò a fissare la cosa.
Sentii il desiderio, persino impellente, di raggiungerlo e strappargli dalle mani il segreto.
Ma la pioggia mi bagnava i capelli, il cappello, la pelle. Non volevo sparire dalla faccia delle buone maniere.
Forse anche l’oceano, ha smarrito la sua strada, come lui, e sulle onde dei suoi capelli, ricorderò la neve di Marzo, custode della Primavera del mio amore.
Sentii il desiderio, persino impellente, di raggiungerlo e strappargli dalle mani il segreto.
Ma la pioggia mi bagnava i capelli, il cappello, la pelle. Non volevo sparire dalla faccia delle buone maniere.
Forse anche l’oceano, ha smarrito la sua strada, come lui, e sulle onde dei suoi capelli, ricorderò la neve di Marzo, custode della Primavera del mio amore.
sabato 10 novembre 2012
Duende
Lei è il duende: lo spirito che nella cultura spagnola emoziona ed arriva al cuore. |
lei è puro ritmo: è sangue.
la stanza intorno a lei si trasforma. diventa vento e turbine di foglie colorate e brillanti.
lei è flamenco, ha un’altra carne. quando balla è la sua passione:
ha un’altra anima, un’altra pelle, altri istinti e desideri.
ha il destino nella coscienza, la musica nei nervi, fierezza ed indipendenza, allegria con lacrime; dolore ed amore che incupisce.
odia la routine ed il metodo che castra.
si immerge nelle parole, nell’acqua, nel ballo, nel vino e nei baci. trasforma la vita in un’arte sottile, capricciosa e libera.
non accetta le catene della mediocrità, si gioca tutto in una scommessa.
assapora, si dà, sente, vive.
per lei conta solo l’intensità dell’espressione.
l'arte non vale nulla senza la forza interpretativa.
a lei non piace solo bellezza estetica. considera bello anche ciò che ad un "profano" può risultare brutto o addirittura grottesco.
nei suoi "tacchi" c’è la sincerità espressiva, generosità ed alienazione.
...."Per cercare il duende non v'è mappa né esercizio. Si sa soltanto che brucia il sangue come un topico di vetri, che prosciuga, che respinge tutta la dolce "geometria" appresa.. che rompe gli "stili".
venerdì 9 novembre 2012
Restare
Il dolore che provava, forte, in mezzo al petto, la lasciava senza respiro. Era come una fitta che contemporaneamente le strizzava il cuore, espandendosi sino alla gola lasciandole un senso di angoscia che proprio non sapeva come controllare.
Era seduta sul suo divano, la televisione spenta, la radio…anche. Non c’era molta luce nella stanza ma lei riusciva a vedere con chiarezza tutto quanto.
I suoi pensieri erano lì, davanti a lei, come una parata di soldati. Rassicurante da una parte e che incute timore dall’altra.
Era di fronte ad un bivio, ma sapeva cosa fare. Tutto, a quel punto, era chiaro dentro di lei.
Ora sapeva esattamente dove andare, o, per meglio dire, sapeva quale era la decisione più giusta da prendere. Il bivio stava diventando sempre di più una strada senza traverse. Che le piacesse o no, quello era.
La realtà, sbattuta in faccia così, nuda e cruda, certo non le piaceva: rientrata “in patria” ad attenderla c’era sicuramente un “semi nuovo inizio”.
Ecco da dove veniva quel senso di angoscia che la coglieva di soprassalto nei momenti più impensati. Ma era davvero necessario ed arrivati a questo punto non poteva più fare finta di niente né tanto meno negare a se stessa la realtà e le responsabilità cui solo lei poteva far fronte.
L’aria, fuori, stava diventando più fresca, le tende si muovevano gonfiate dal leggero vento che soffiando portava con se “aria di pioggia”.
Era seduta sul suo divano, la televisione spenta, la radio…anche. Non c’era molta luce nella stanza ma lei riusciva a vedere con chiarezza tutto quanto.
I suoi pensieri erano lì, davanti a lei, come una parata di soldati. Rassicurante da una parte e che incute timore dall’altra.
Era di fronte ad un bivio, ma sapeva cosa fare. Tutto, a quel punto, era chiaro dentro di lei.
Ora sapeva esattamente dove andare, o, per meglio dire, sapeva quale era la decisione più giusta da prendere. Il bivio stava diventando sempre di più una strada senza traverse. Che le piacesse o no, quello era.
La realtà, sbattuta in faccia così, nuda e cruda, certo non le piaceva: rientrata “in patria” ad attenderla c’era sicuramente un “semi nuovo inizio”.
Ecco da dove veniva quel senso di angoscia che la coglieva di soprassalto nei momenti più impensati. Ma era davvero necessario ed arrivati a questo punto non poteva più fare finta di niente né tanto meno negare a se stessa la realtà e le responsabilità cui solo lei poteva far fronte.
L’aria, fuori, stava diventando più fresca, le tende si muovevano gonfiate dal leggero vento che soffiando portava con se “aria di pioggia”.
mercoledì 7 novembre 2012
La risacca
E tutto insieme,
tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica...
della vita.
Perchè..importante è il percorso per arrivare a scoprire la verità,
non il risultato.
"Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono.
E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli."
tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica...
della vita.
Perchè..importante è il percorso per arrivare a scoprire la verità,
non il risultato.
"Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono.
E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli."
sabato 3 novembre 2012
Faro
Alzo gli occhi e osservo l’azzurro lucente di questa giornata
e mi chiedo dove finiscano le braccia del mare e dove inizino quelle del cielo.
Uno sfondo che si muove...
E non servono occhiali magici per sentirsi parte di queste quinte teatrali.
e mi chiedo dove finiscano le braccia del mare e dove inizino quelle del cielo.
Uno sfondo che si muove...
E non servono occhiali magici per sentirsi parte di queste quinte teatrali.
Penso e tengo tutto dentro questa testa....
e introduco un foglio bianco nella fenditura di un pezzo d’acero, dando la possibilità alla natura pulsionale di trovare il mio atto creativo...
Un foglio su cui soffiare… un sorriso, per donargli vita.
e introduco un foglio bianco nella fenditura di un pezzo d’acero, dando la possibilità alla natura pulsionale di trovare il mio atto creativo...
Un foglio su cui soffiare… un sorriso, per donargli vita.
mercoledì 31 ottobre 2012
Pelle
Il fascino...
una trappola mortale,
lo si respira..
lo si vede.
Veste addosso
come un'abito perfetto,
del quale non ci si può...
liberare.
Si può decidere...
di usarlo
o di proteggerlo
e riservarlo.
Perché la vita è un percorso,
ed è il percorso
che dobbiamo
scegliere.
Paola
una trappola mortale,
lo si respira..
lo si vede.
Veste addosso
come un'abito perfetto,
del quale non ci si può...
liberare.
Si può decidere...
di usarlo
o di proteggerlo
e riservarlo.
Perché la vita è un percorso,
ed è il percorso
che dobbiamo
scegliere.
Paola
Fascino
... Ti ho sentito con l'anima e ti ho scelto, ma le tue parole, le tue azioni nel tempo, hanno lacerato il velo che ti copriva il viso
...E quale orrore..
sotto si celava solo una maschera.. inespressiva e statica.
...Il calcolo era la tua vita
e me ne sono andata.. infrangendo la mia più grande promessa.
...Il verde dei miei occhi non sarà mai quello di un tavolo da gioco, ne la mia femminilità.. merce da scambio
...Per questo
il mio sguardo..il mio sangue non purificheranno più la tua anima..il tuo corpo
Il mio fascino..la mia essenza..la mia vita.
Paola
mercoledì 24 ottobre 2012
Pensiero
....percepisco sogni
che si celano
in castelli circondati da alte mura
dove il sole non arriva
....percepisco specchi rotti
di immagini riflesse
che fungono da alibi inconsistenti
....percepisco la mancanza di coraggio
a percorrere il fiume in piena
e i tramonti tormentati
dal vuoto silenzio
....percepisco cosa è entrato nel cuore
e nella mente per non uscire più.
Paola
che si celano
in castelli circondati da alte mura
dove il sole non arriva
....percepisco specchi rotti
di immagini riflesse
che fungono da alibi inconsistenti
....percepisco la mancanza di coraggio
a percorrere il fiume in piena
e i tramonti tormentati
dal vuoto silenzio
....percepisco cosa è entrato nel cuore
e nella mente per non uscire più.
Paola
giovedì 18 ottobre 2012
Coraggio
La storia dell'Uomo è anzitutto e soprattutto
una storia di coraggio: la prova che senza il coraggio non fai nulla,
che se non hai coraggio nemmeno l'intelligenza ti serve. E il coraggio
ha molti volti: il volto della generosità, della vani
tà,
della curiosità, della necessità, dell'orgoglio, dell'innocenza,
dell'incoscienza, dell'odio, dell'allegria, della disperazione, della
rabbia, e perfino della paura cui rimane spesso legato da un vincolo
quasi filiale.
(Oriana Fallaci)
(Oriana Fallaci)
martedì 16 ottobre 2012
Parole nel vento
Avevo un paio di jeans e una camiciola rossa con il colletto tirato all’insù, un fazzoletto con strani arabeschi, mi cingeva il collo. Al gran galoppo su un bellissimo cavallo grigio-bianco e due levrieri. Ehi, vagabondo chi sei? I suoi capelli erano striati di grigio ma la faccia era fresca anche se vissuta e poi era magro ed agile, era proprio questo ad eccitarmi. Non aveva la faccia di un "peone", le sue mani era(no) delicate e non era perciò un proprietario terriero, turista neanche a parlarne. Sarebbe stato intrigante scoprire chi era. In un posto così tranquillo dove non succedeva mai niente di strano questa era una vera novità. Ogni tanto mi giravo per rassicurarmi che non fosse solo un sogno, gli sorridevo e poi con gli occhi brillanti per la felicità continuavo a cavalcare. Era lui l’uomo che mi aveva preparato il destino, lo sapevo che non poteva continuare così e che prima o poi sarebbe successo, il tanto sognare e il tanto aspettare avevano dato i frutti sperati. Un’incontenibile emozione irrompeva a flutti continui che quasi mi impedivano di stare seduta a cavallo.
giovedì 11 ottobre 2012
Volare....accettare la sfida dentro
^ La gente non vuole sentirsi dire cosa si prova
veramente ad essere innamorati, perchè è una sensazione che fà schifo.
E' come un diamante: visto dall'esterno sembra
bellissimo, ma dentro è duro, spigoloso, tagliente.
Amare davvero una persona non và mai confuso con
il divertimento.
Amare una persona è altrettanto doloroso e deludente che arrivare a conoscere se stessi.
Probabilmente è l'unica cosa che valga la pena di fare nella vita, ma questo non vuol dire che sia
una passeggiata.^
Ethan Hawke- Mercoledì delle Ceneri
veramente ad essere innamorati, perchè è una sensazione che fà schifo.
E' come un diamante: visto dall'esterno sembra
bellissimo, ma dentro è duro, spigoloso, tagliente.
Amare davvero una persona non và mai confuso con
il divertimento.
Amare una persona è altrettanto doloroso e deludente che arrivare a conoscere se stessi.
Probabilmente è l'unica cosa che valga la pena di fare nella vita, ma questo non vuol dire che sia
una passeggiata.^
Ethan Hawke- Mercoledì delle Ceneri
lunedì 8 ottobre 2012
venerdì 5 ottobre 2012
Dedica alle stagioni vissute....al mare, alle maree
Quante poesie,
rimaste sugli alberi
delle stagioni,
rimaste sugli alberi
delle stagioni,
lette in silenzio
dal vento
sulle panchine
vuote.
Appese sulle ali
di un sogno
sull'uscio
di un
tramonto
nella promessa
di un'alba
di sole,
adagiate
sul cuore,
dal vento
sulle panchine
vuote.
Appese sulle ali
di un sogno
sull'uscio
di un
tramonto
nella promessa
di un'alba
di sole,
adagiate
sul cuore,
disciolte
in un bacio
del mare,
nell'antico canto
delle Sirene
in un bacio
del mare,
nell'antico canto
delle Sirene
domenica 30 settembre 2012
^Nannettaicus Mecccanicus santo della cellula fotoelettrica^
^Lo scatto che ferma il tempo, che fruga nel buio, che và alla ricerca degli odori, dei suoni e delle emozioni.
Per non dimenticare, per far conoscere a chi non sa, affinchè ogni donna e ogni uomo possa dire io non lo permetterò più^
Gisella Trincas
Nannini Oreste Fernando....
la mano di un poeta, di un artista,
di un uomo negato
quattro personaggi che vogliono essere l’alterego dell’ “artista incisore” :
La Bambina; l’innocenza
Il Poeta; la sensibilità
L’Artista; la sofferenza
L’Ultimo Ospite;
Tullio un anziano signore che da quasi 60 anni vive la “follia”
^La fotografia è un riassunto visivo come la poesia è un riassunto emotivo e credo che abbiano la stessa forza^
Crepet
Non posso dire che grazie a Giacomo per aver condiviso qui questo splendido lavoro...
Per non dimenticare, per far conoscere a chi non sa, affinchè ogni donna e ogni uomo possa dire io non lo permetterò più^
Gisella Trincas
Nannini Oreste Fernando....
la mano di un poeta, di un artista,
di un uomo negato
quattro personaggi che vogliono essere l’alterego dell’ “artista incisore” :
La Bambina; l’innocenza
Il Poeta; la sensibilità
L’Ultimo Ospite;
Tullio un anziano signore che da quasi 60 anni vive la “follia”
^La fotografia è un riassunto visivo come la poesia è un riassunto emotivo e credo che abbiano la stessa forza^
Crepet
Non posso dire che grazie a Giacomo per aver condiviso qui questo splendido lavoro...
venerdì 21 settembre 2012
venerdì 14 settembre 2012
Settembre Fotografia
La fotografia….fermare un momento, decidere l’attimo, usare e manipolare la luce per plasmare un paesaggio, un volto…un particolare.
L’artista propone su carta quello che un pittore realizza sulla tela, a mio avviso oggi
con una sensibilità superiore di quella di un tempo…tanto da realizzare dei veri capolavori.
Saranno esposti qui due modi diversi di “vedere”…come diversi sono gli artisti:
15 settembre ^Ricordi di Donna Velata^ percorso fotografico tratto dallo sceneggiato “Ritratto di Donna Velata” , Andrea Pucci, Alessandro Togoli e la Compagnia
29 settembre ^Nannettaicus Mecccanicus santo della cellula fotoelettrica^ video fotografico, Giacomo Saviozzi
I gruppi musicali esibiti
La musica....
non si può descrivere con le parole,
si può solo ascoltare.
Una foto per immortalare il gruppo
del 18 agosto....a mio avviso
assolutamente "spumeggiante" e ricco
di potenzialità future.
Il secondo del 25 agosto....
voce graffiante e sonorità più complesse.
Band con un percorso più
articolato.
Nell'insieme due band che rispecchiano a pieno
la realtà musicale locale.
Grande seguito di fans che hanno "vivavizzato"
la natura composta e silenziosa del luogo.
venerdì 17 agosto 2012
Agosto musica
Siamo
scatole magiche,
piene di brevi
lame di luce:
i "momenti"...
accompagnati,
da melodie
che non passano..
e che tornano,
fluendo..
come
spumeggianti onde,
su muri
invisibili.
18 agosto ^ Etruschi from Lakota ^ gruppi musicali emergenti locali
25 agosto ^ Il Maniscalco Maldestro ^ live semi acustico
^ A distanza di pelle^
Che dire: la locandina l'hanno creata qui le ragazze mentre provavano,
sono due persone con le quali ho diviso dei momenti di danza insieme,
il fotografo un nostro
compagno di quell'avventura, l'addetta al mixer una ragazza proveniente da New York e per finire
ospite gradita la nostra insegnante.....
Titolo adattissimo
per quel clima e serata stupenda:
ecco le foto...
fra legno e morbide trasparenze bianche,,,
...dalla pedana alla piscina...
in una luce surreale
I ritmi si fanno incalzanti...
Gli approcci più decisi...
e il finale.
^Amare è irrazionale, è una fantasia che non appartiene alla nostra epoca, non si
giustifica, non è pratico, la sua unica giustificazione è che c’è.^
mercoledì 4 luglio 2012
Luglio danza
I colori sono
espressioni...
di momenti.
Adesso sono luminosi,
adesso sono spenti.
Tutti come..
manifestazioni,
della propria...
interiorità.
Il ballo e
l'espressione corporea...
li esprime tutti,
come una danza...
al quale non si può,
resistere.
Questo è...
..lasciar uscir fuori,
ogni emozione.
21luglio ^A distanza di pelle^ Dania Minelli, Francesca Galassini
espressioni...
di momenti.
Adesso sono luminosi,
adesso sono spenti.
Tutti come..
manifestazioni,
della propria...
interiorità.
Il ballo e
l'espressione corporea...
li esprime tutti,
come una danza...
al quale non si può,
resistere.
Questo è...
..lasciar uscir fuori,
ogni emozione.
21luglio ^A distanza di pelle^ Dania Minelli, Francesca Galassini
^Alabastrai^
Lo spettacolo, con cena introduttiva,
è seguito in anteprima dal video di Duccio Benvenuti, un film documentario costruito da vibranti racconti biografici.
L'opera teatrale, ideata e creata da Gianni Calastri ( artista del Teatro di Nascosto ), è esordita da una ricerca etnografica partecipata per due anni attraverso le botteghe artigiane dove ancora si lavora la pietra duttile e didattica, formatasi dalle acque preistoriche, realtà ancora presenti nel perimetro della città di Volterra.
Un monologo insinuante che rimanda il pathos di personaggi, accomunati da un’esistenza legata alla “bottega”, ben distinta dalla categoria più ampia del “negozio”, in quegli spazi dove la polvere biancastra crea un’ambientazione surreale efebica, elemento ricorrente insieme all’immancabile fiasco di vino, alle “trippate”, ed alla passione e conoscenza, spesso approfondita, dei repertori lirici (un alabastraio, Bruno Landi, diviene anche famoso tenore).
E dalla tradizione ai giovani nel contemporaneo, non poteva mancare l’ideazione plastica innovativa filiforme di Alessandro Marzetti, special-guest della serata.
La materia che prende "vita"...
Per "fermare" quella serata...
le parole di Elena Capone ( addetta Stampa )
e le foto di Otello Sandrucci
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